Quello delle reti d’impresa è un fenomeno di introduzione relativamente recente, ma senz’altro in netta crescita.

In effetti, in un sistema imprenditoriale “diffuso” come quello italiano, ove vi è un gran numero di imprese che occupano, ciascuna, un esiguo numero di dipendenti, sono noti i vantaggi che derivano agli operatori economici dall’aggregazione.

L’opportunità di instaurare partnership strategiche e di avvantaggiarsi dell’esperienza di altri operatori specializzati nonché l’esigenza di minimizzare i costi ed i rischi connessi alla partecipazione ed all’esecuzione di commesse (non solo) pubbliche, sta spingendo sempre di più gli operatori economici nella direzione della cooperazione strutturata.

A rispondere a queste esigenze pare intervenire il contratto di rete, la cui normativa di riferimento è il decreto legge n. 5/2009 (art. 3, comma 4 ter e ss.), poi convertito nella legge n. 33/2009.

Delle caratteristiche del contratto di rete e delle conseguenze dell’insolvenza della rete e dell’impresa in rete parla il nostro avv. Giulia Prevedello in questo articolo pubblicato nel sesto numero di GG24, Diario di Impresa, Diritto e Cultura, predisposto in collaborazione con il Gruppo Il Sole 24 Ore.

 

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