La pandemia ha colpito l’economia italiana più di altri paesi europei. Nel 2020, il nostro prodotto interno lordo si è ridotto dell’8,9%, a fronte di un calo medio, nell’Unione Europea, del 6,2%.

L’Italia ha infatti subito duri contraccolpi a fronte della lunga crisi sanitaria. Crisi che si è abbattuta su un Paese già fragile dal punto di vista sia  economico sia sociale ed ambientale.

Il 27 maggio 2020, la Commissione Europea ha proposto lo strumento Next Generation EU, dotato di 750 miliardi di euro, oltre a un rafforzamento mirato del bilancio a lungo termine dell’UE per il periodo 2021- 2027.

 

Nel 2021 è stato approvato il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in inglese National Recovery and Resilience Plan),  il documento predisposto dal governo per rilanciare l’economia del nostro Paese.

 

Il Piano si sviluppa intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale.

 

In questi mesi l’Avv. Beatrice Maschietto ha scritto diversi articoli inerenti il PNRR per GG24, Diario di Impresa, Diritto e Cultura, predisposto in collaborazione con il Gruppo Il Sole 24 Ore.

 

Ne condividiamo alcuni con Voi:

 

“Il fondo impresa femminile”. A partire da maggio 2022 ha preso il via il Fondo che sostiene la nascita, l’ampliamento e il consolidamento delle imprese guidate da donne nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.

 

“Le misure di sostegno alle PMI nel cd. “Decreto Aiuti” (D.L. 17/05/2022, n. 50)”. Misure in materia di energia, misure a favore della liquidità e misure a favore degli investimenti.

 

“Smart Export: l’Accademia Digitale per l’internazionalizzazione delle PMI”. Progetto finalizzato a favorire l’internazionalizzazione del sistema imprenditoriale italiano attraverso il rafforzamento delle sue competenze strategiche, manageriali e soprattutto digitali, ambito quest’ultimo in cui è ancora ampio il gap che ci separa dagli altri Paesi UE.

 

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